UNDER 16 ECCELLENZA: La partita perfetta è quella in cui passi sugli avversari come un rullo dall’inizio alla fine e non si capisce neanche chi entra e chi esce dei tuoi, perché sono tutti uguali: resta un solo colore in campo e la stessa grinta negli occhi.
E quella con Ivrea era una partita delicata. Loro sono una bella squadra, atletica e talentuosa, e hanno sempre fatto penare i Leoni reduci dalla scialba vittoria di Chiavari e dalla velenosissima sconfitta interna con la Crocetta.
Ma la partenza sgommata di sabato li tramortisce, barcollano e non si riprendono più. Movimenti essenziali, ribaltamenti rapidi e tagli a tempo scavano fin dalla prima azione un margine a favore dei Leoni che è destinato a gonfiarsi in maniera progressiva e impetuosa. La difesa chiude bene ringhiando, l’attenzione ai tagliafuori è scientifica e gli avversari si trovano costretti a forzare subendo in contropiede e a difesa schierata su soluzioni ragionate e sempre in ritmo. L’inerzia non cambia nel secondo tempo e il vantaggio dilaga e diventa incolmabile sempre sulla stessa elegante matrice di omogeneità compatta di squadra. Poi le rotazioni aumentano ancora, ma la sostanza non cambia. La squadra tiene bene il campo, tutti collaborano e soprattutto proseguono su quella linea di intensità che paralizza gli avversari. Il match si conclude così sul punitivo 89-36 a danno degli eporediesi.
Era importante dare un segnale di risveglio energico dopo la sosta natalizia e la botta con la Crocetta. Direi che è arrivato nell’unica maniera che conoscono questi ragazzi operai e che, permettetecelo, un po’ inorgoglisce: attributi e sostanza.
E ora giù a lavorare di nuovo perché allenandosi bene ti guadagni il diritto di sognare.
