Se a inizio anno si sentiva la necessità di far crescere il lavoro giovanile del Collegno Basket in programmazione e di compiere un concreto salto di qualità, non si poteva prescindere dalla componente più prettamente “fisica”. E nessuno sarebbe più adatto a spiegare come stiamo cercando di raggiugere questo obiettivo del preparatore atletico (e coach!) Stefano Mancini, protagonista di una delle novità senz’altro più riuscite di questa stagione. Ecco le sue parole: buona lettura.
Non è corretto tirare le somme di un’annata a stagione ancora in corso, ma se di getto dovessi dire se ti senti soddisfatto di quanto è stato fatto fino a adesso, cosa risponderesti?
“Sono molto soddisfatto del lavoro che stiamo svolgendo a Collegno con tutte le giovanili. Direi che come primo anno abbiamo iniziato bene, ma non possiamo accontentarci. Nel nostro lavoro bisogna cercare costantemente di migliorare e puntare sempre più in alto”.
Proviamo ad aiutare un po’ chi non ha ancora avuto modo di conoscerti a fondo: come ti sei appassionato al basket e, in particolare, alla fase atletica applicata a questo sport?
“Il mio amore per il basket è nato a 8 anni, quando iniziai il primo corso di minibasket, e da allora non ho più smesso. Frequentando la Suism di Torino, poi, mi sono appassionato alla preparazione fisica e ho deciso di legarla al mio sport preferito, seguendo anche dei corsi specifici sull’argomento. Sono convinto che la preparazione atletica sia diventata un tassello importante, anzi fondamentale nella pallacanestro moderna”.
Considerando che sei arrivato da poco al PalaCollegno, sei entrato con degli occhi senz’altro diversi rispetto a chi lavorava nella nostra realtà da anni. Che ambiente hai trovato?
“Ho iniziato a lavorare a Collegno solo a settembre 2016, ma sono stato accolto subito con grande entusiasmo. Il rapporto con gli altri coach è stato immediatamente positivo e stimolante: ci si confronta di continuo, si parla e per qualsiasi problema sono sempre tutti molto disponibili. Sono contento di essere entrato a far parte di questa famiglia”.
In poche parole, come funziona il tuo lavoro al Collegno Basket?
“Quest’anno seguo tutti i gruppi del settore giovanile: Under 13 Regionale, Under 13 Elite, Under 14 Regionale, Under 14 Elite, Under 15 Eccellenza, Under 16 Elite e le due Under 18 Elite. Vedo ogni gruppo una volta a settimana e svolgo con i nostri giovani dei lavori di preparazione atletica, cercando di sviluppare le capacità di ogni ragazzo e aiutandolo a migliorare le proprie caratteristiche attraverso degli esercizi specifici. Questo genere di attività, chiaramente, deve andare di pari passo con la crescita tecnica degli atleti”.
Oltre al ruolo di preparatore, però, stai vivendo anche un’interessante esperienza con l’Under 13 Regionale. Come sta andando?
“Esatto. Da quest’anno ho avuto anche il mio primo incarico da allenatore di una squadra giovanile, che mi ha permesso di seguire in prima persona il gruppo Under 13 Regionale. Sono contento del campionato disputato dalla mia squadra finora e dei miglioramenti mostrati. Possiamo ancora crescere molto, ma siamo sulla strada giusta”.
E’ tempo di congedarti. Proiettiamoci per un attimo già alla prossima stagione e, in generale, al futuro. Cosa credi sia opportuno fare e in cosa possiamo fare ancora dei passi avanti?
“Secondo me si può sempre fare meglio e vogliamo fermamente portare il nostro lavoro a un livello superiore. Sono sicuro che questo sarà possibile grazie all’applicazione quotidiana dello staff tecnico, che cerca sempre di dare il massimo e di trasmettere i valori giusti ai ragazzi. Questo è un augurio, ma, contemporaneamente, è anche il più sincero dei propositi”.
Gianluca Tartamella